Il nuovo singolo-videoclip tratto da “L’educazione delle rockstar”
In arrivo anche la ristampa del disco e le date del tour 2014
(Radio date 03-03-2014)
«C’è differenza tra una stronza di destra e una stronza di sinistra: la prima dopo l’amore ti fa la pagella con tutte le amiche, la seconda dopo l’amore apre i suoi appunti di viaggio e ti fa una recensione…». E’ una frase al vetriolo, una dichiarazione post-amplesso quella che ricorre in “Bella Ciao”, il nuovo singolo (tratto da “L’educazione delle rockstar”, TouchClay Records, 2013) di Borghese, il cui videoclip è stato pubblicato in esclusiva lo scorso mese su XL-La Repubblica (http://xl.repubblica.it/articoli/la-bella-ciao-di-borghese-il-video-in-anteprima/8584/).
Per Borghese, artista sprovvisto di nome proprio, dati anagrafici e lineamenti facciali, «il passato non è importante» e allora persino “Bella Ciao”, vero e proprio paradigma espressivo di una generazione di artisti del Bel Paese, diventa un pretesto. Il brano di questo cantautore 2.0 non ha quasi niente dell’omonimo canto antifascista (esclusi il titolo e le prime 5 note): vuole piuttosto interrogarsi sul reale, attuale significato delle parola Liberazione, soprattutto per un giovane senza una vita concreta dinnanzi a sé; vuole chiedersi se la vera dittatura dei nostri tempi sia quella dell’Impotenza.
Il videoclip rispetta lo stile provocatorio del brano e allora assistiamo al funerale dell’Italia: un carro funebre viene seguito da un corteo di giovani e bambini (rappresentanti ideali di due generazioni illuse e poi deluse dalla politica). A bordo Borghese, passamontagna sul volto e costituzione alla mano, esprime in musica il proprio ritratto dell’attualità: paragona la Nazione ad un’amante mantenuta e racconta 20 anni di alternanza politica segnalando le differenze tra le «stronze» di destra e di sinistra.
Il suo obiettivo è raccontare verità scomode con il giusto distacco. Perché l’ironia è una lente di ingrandimento ed uno straordinario mezzo di messa a fuoco, ma solo a giusta distanza la lente e la luce possono incendiare. Incendiare e dare una scossa, proprio come l’Italia del video che, a sorpresa, sul finale spariglia le carte in tavola e, stretta nella morsa della sopravvivenza, impone un cambio di direzione tanto inatteso quanto radicale.
Credits
CANZONE
Borghese: voce e testi
Giacomo Pasquali: chitarre
Angelo Violante: synth
Daniele Domenicucci: Batteria
Registrato al Touch Clay Studio da Giacomo Pasquali
Masterizzato da Marco Vannucci al Spitfire Mastering Studio
VIDEOCLIP
Regia: Nicola Santoro
Direttore della Fotografia: Giuseppe Basile
Aiuto regia: Enzo Altobello
Assistente alla produzione: Maria Pia Diodati
Special Guest: Pierluigi De Berardinis
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