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RICCARDO ZEZZA PARDINI Presenta IL CRANIO D’ORO

Divora musica fin da piccolo, grazie ai suoi genitori appassionati di musica. Il fratello, più grande di lui di 6 anni, secondo Riccardo un genio, in caldaia, proprio sotto la stanza di Riccardo, con la sua batteria, lo inonda con il suo tribalismo e la sua batteria. Inizia a imbracciare una chitarra. Poi la prima band (1995 “Theblacklies), poi con il fratello il progetto “RP”… Poi il buio, l’India, e ancora il ritorno in Italia, avere un figlio… E ancora la musica… L’incontro con Leandro Bartorelli, batterista del progetto ZIO B (Alessandro Benvenuti). Con Leandro fu subito amore! Leandro, allievo di Tullio de Piscopo,  inizia la sua carriera intorno agli anni 90 partecipando come concorrente alla trasmissione   “Bravo Bravissimo”. Da lì in poi è tutta musica… Mesi prima conobbi, tra concerti locali e prove, Matteo de Lucia (bassista). Con loro prende forma “Il cranio d’oro”, lavoro autoprodotto…

Musiche e testi scritti da Riccardo. Alcuni brani scritti anche 10 anni prima, in attesa del momento giusto per poterli pubblicare. Leandro e Matteo danno la spinta giusta per affrontare questo lavoro, si appassionano quanto Riccardo al progetto, regalandogli tutta la loro forza e la loro  esperienza. Nessuna filosofia particolare per questo album, che è dedicato a Maria Giuseppa Zezza, nonna materna di Riccardo, dalla quale ha appreso, nel tempo, quello che potrebbe essere il messaggio di questo lavoro.
C’è solo la voglia di stare vicino a quelle persone che vivono la vita realmente ogni giorno, sulla strada, lavorando e andando avanti, motivate dall’amore per il prossimo, per il mondo, per la vita stessa. Ognuno di noi è qui grazie alla fusione dell’amore di qualcun altro, questo ci dovrebbe bastare, nessuna religione, nessuna politica, soldi, potere. Solo quello che siamo e per quanto lo saremo“.
Il disco è stato registrato al Samstudio di Lari di Mirco Mencacci,da Gabriele Guidi.
Mixato, editato e masterizzato al Westlinkstudio di Alessandro Sportelli, da Alessandro Sportelli.
Riccardo Zezza Pardini: voci e chitarre
Leandro Bartorelli: Batteria
Matteo de Lucia: Basso

BIOGRAFIA

Riccardo Pardini nato a Pisa il 28/12/78 da Ivana Bergonzoni e Fausto Pardini. A causa delle “massicce dosi di musica”, che ogni giorno riempivano la casa dove sono nato e vissuto per 25 anni, non ho resistito alla tentazione di imparare a suonare uno strumento, così da poter emulare tutti gli artisti e inventori di”magiche atmosfere”, che caratterizzarono la mia infanzia e la mia adolescenza (Hendrix, Beatles, PinkFloyd, Zappa, Duke, Clarke, Prince, Rollingstones, Hooker,king, Led Zepplein, Lucio Dalla, PinoDaniele, Battiato e molti, ma molti altri!!). Magiche atmosfere con cui nutrivo il mio essere ogni giorno, fino ad esplodere, creando una nube caotica, fitta d’ispirazioni disordinate nella mia mente e scoraggianti in un primo momento data la giovane età e la poca esperienza sullo strumento per il quale optai: la Chitarra (la batteria l’aveva già scelta mio fratello Nicola);sei anni più grande di me, un genio. Da lui ho imparato tutto in musica, tramite lezioni d’ascolto e osservando i movimenti del corpo mentre suonava nella “stanzina” ,locale della casa adibito a lavanderia e caldaia, o almeno era l’idea dei nostri genitori all’acquisto. La mia camera si trovava proprio sopra la Stanzina dove assorbivo il “tribalismo” di mio fratello. Nicola occupò la stanza con tutte le sue cose e con il pieno consenso dei nostri genitori. A lui comprarono una tastiera Bontempi, poi 1,2,3 batterie ( l’ultima c’è ancora oggi), a me chitarre e amplificatori e hanno continuato a sostenerci moralmente ed economicamente fino ai giorni nostri. Visto il divario di età le strade si divisero fin da subito, lui era più avanti negli studi e aveva il suo giro di amici e musicisti. Io pian piano trovai la mia strada. Adesso , quando abbiamo il tempo, lavoriamo insieme.
La prima Band: 1995 “Theblacklies”, band ancora attiva. Ho suonato con loro come chitarrista per oltre 10 anni, musica originale, molti concerti dal vivo, tre album. Nel 2006 lascio il gruppo. Entro a far parte della Xjam, coverband Lucchese. In questa situazione ebbi la possibilità di crescere molto, musicalmente parlando; riordinai le idee di quella nube musicale che mi colpì anni prima, dovendo studiare e ri-arrangiare brani di altri, riuscendo a suonare con disinvoltura canzoni di artisti come Chaka khan, Santana, joe cocker, E.W.F., Zappa, etc etc, ma non era il mio mondo. Lavori: un disco, un video.
Coinvolgo mio fratello nel “progetto “RP” dove fanno capolino brani inediti scritti 6 anni prima, i quali verranno riproposti anni più tardi nel mio album solista “Il cranio d’oro”. Progetto finito nel cassetto.
2007, Il buio. Parto per l ‘India. Mi lascio travolgere dalla natura e dalle energie positive e negative di quei posti. Al mio ritorno smetto di suonare e mi dedico a cose di vita normali. Il 31/5/2009 nasce mio figlio, Valerio. Mi rimetto in gioco con la musica, convinto di dover lasciare a Valerio qualcosa di più profondo, non solo cose materiali. Riprendo i contatti e nel giro di pochi mesi entro a far parte del progetto ZIO B. di Alessandro Benvenuti.Tutto ritorna, niente è andato perduto. Affronto concerti nelle piazze italiane e nei teatri. Suono nel disco”Perchè i mostri non tornino”, Sono nel video”La domenica dei gelsomini”.
In questa occasione ebbi il piacere di conoscere Leandro Bartorelli, batterista del progetto ZIO B. Con Leandro fu subito amore! Leandro, allievo di Tullio de Piscopo, inizia la sua carriera intorno agli anni 90 partecipando come concorrente alla trasmissione “Bravo Bravissimo”. Da lì in poi è tutta musica… Mesi prima conobbi, tra concerti locali e prove , Matteo de Lucia,(bassista). Da lì iniziò a prendere forma “Il cranio d’oro”.

Ascolta RICCARDO ZEZZA PARDINI con “JIMI” su ROCKIT:
http://www.rockit.it/musicaresistente/canzone/jimi-riccardo-zezza-pardini/186866

Link video “ZezzaPardini live, song: Emerel”:
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