Gian Marco Caboni, in arte Giammy Sax, nasce nel Sulcis Iglesiente, il 25 aprile del 1969, precisamente a Calasetta in provincia di Cagliari. Durante gli anni della formazione scolastica, sbocciano le sue passioni sportive: dapprima il pugilato, che sarà per sempre la sua disciplina preferita, poi la corsa e il windsurf, solcando le splendide onde del mare della sua amata Sardegna. All’età di 9 anni esplode la sua prima passione musicale per il grande Adriano Celentano. Una vera folgorazione!
Così Giammy inizia a vestirsi come il “Supermolleggiato”, che ai tempi impazzava con “Svalutation”, quindi circolava con pantaloni e magliette stracciate, ed impara ad imitare la sua voce e a cantare tutti i suoi pezzi, tanto che riscuote un discreto successo nel circondario. Difatti, durante le ore di lezione all’Istituto Tecnico Nautico Carloforte, che Giammy frequentava, alcuni falegnami, con una scusa, lo facevano uscire dalla sua classe per sentire le sue interpretazioni dei pezzi di Celentano, che creavano un fortissimo entusiasmo nella falegnameria, situata proprio sotto l’istituto scolastico. In estate, invece, il palcoscenico era la spiaggia, dove Giammy arrivava con un grosso registratore sulla spalla, dando letteralmente spettacolo, che raggiungeva il suo apice con l’interpretazione, con l’annesso ballo, di “Prisencolinensinainciusol”.
La madre era, ovviamente, disperata per questa fortissima passione e, dopo aver strappato i poster di Celentano dalla stanza di Giammy, capisce che quella non era la strada giusta, per placare gli entusiasmi del figlio. Così, con l’aiuto di un’amica, la madre decide di adottare una terapia d’urto per tranquillizzare Giammy: fargli conoscere di persona Adriano Celentano! Le due amiche, si attivano con successo e, nel settembre 1985, un emozionatissimo Giammy – all’epoca quindicenne – da solo, parte per Roma, con direzione gli Studi di Cinecittà, dove il “Supermolleggiato” stava girando un film. Adriano Celentano, sul set “si muoveva come una pantera” – ricorda Giammy – che, appena lo incontra, lo mitraglia con una serie infinita di complimenti, durati circa due minuti, che avrebbe imbarazzato chiunque. Invece, Celentano alza il ciglio – come solo lui sa fare – lo guarda e lo fulmina con una delle sue battute: “Basta così?!! Vai avanti!…”.
Così Giammy si tranquillizza e, durante la conversazione, per la forte emozione, scoppia letteralmente in lacrime, mentre il grande “Supermolleggiato”, con la sua ironia, cercava di tirarlo su. Una giornata fantastica che si chiude con una serie di fotografie insieme al suo mito, il quale, nonostante le rimostranze dei suoi collaboratori, esige che vengano stampate immediatamente, affinché il suo giovane ammiratore – “che aveva fatto tanti chilometri dalla Sardegna per incontrarlo” – potesse portarle con se, “per testimoniare ai suoi amici che aveva incontrato davvero Adriano Celentano, altrimenti chi lo avrebbe creduto”. L’incontro pur se folgorante per il giovane Giammy, fortunatamente riesce a smitizzare la figura di Adriano Celentano, alimentando una sana passione per la musica. Infatti, successivamente, viene letteralmente rapito da artisti di alto spessore e dalla grande personalità come Carlos Santana e Freddy Mercury che gli trasmettono la grinta e la voglia di gridare i propri ideali attraverso le canzoni che comincia a comporre.
Infine, un’altra grande folgorazione musicale: si appassiona alle composizioni di uno degli artisti più originali del panorama italiano, qual è Rino Gaetano e, da quel giorno, non ha più smesso di interpretare, con grande passione, tutti i suoi successi. Purtroppo la realtà di Calasetta non gli permette di realizzare i suoi sogni musicali: abbandona gli studi all’Istituto Tecnico Nautico Carlo Forte e, a soli 17 anni, si trasferisce a Roma in cerca di fortuna. Per i primi tempi vive come un bohémien, all’avventura, dormendo su autobus, macchine abbandonate e sulle panchine delle piazze, racimolando qualche soldo esibendosi alla chitarra per le strade di Roma. L’incontro decisivo avviene quando, durante una sua performance musicale, colpisce l’attenzione di due ristoratori sardi, Olivio Boi e Antonio Perseu.
La sua vita cambia, riuscendo ad unire la professione di cameriere – che già svolgeva in Sardegna – con la sua enorme passione musicale. Infatti, presso i ristoranti l’Isola d’Oro e Mamutones di Roma, oltre a fare il cameriere, anima le serate, accompagnandosi con la chitarra, cantando cover – soprattutto di Rino Gaetano, che interpreta sempre con grande sentimento e coinvolgente trasporto – e canzoni di sua composizione, tra cui la ormai famosa “Epicasson”, scritta nel lontano 1997. Un brano intenso ed emozionante, dove Giammy ripercorre le tappe salienti della sua vita, riuscendo – come i grandi artisti – ad affrontare con lucidità i suoi momenti più difficili come l’esperienza con le droghe, vissuta tra le sofferenza e le difficoltà a sopravvivere, riuscendo ad esorcizzarli con un finale che è un vero e proprio inno al cambiamento e alla voglia di andare avanti in modo positivo. Da 24 anni si esibisce sul suo particolare palcoscenico, e in alcune delle sue performance – tra piatti di moscardini fritti e calici di fresco Vermentino sardo – viene notato da alcuni musicisti come Tony Malco, Antonio Gaudino e Alberto Laurenti i quali lo incoraggiano ad applicarsi negli studi per approfondire la conoscenza della teoria musicale, frequentando, con ottimi riscontri, alcune prestigiose scuole di Roma.
Durante le sue perfomance, stringe una forte amicizia – ormai trentennale – con Michele Zarrillo, tanto che durante un suo concerto dedica una canzone a Giammy. Inoltre, una sera, per il forte legame che lo lega a Giammy, Michele Zarrillo esegue un vero e proprio concerto, chitarra e voce, per il personale del Ristorante “L’Isola d’Oro”, che ancora viene ricordato con grande emozione per le forti suggestioni vissute. Un altro aneddoto molto gustoso, avvenne nel 1989, presso il Ristorante “Mammutones”, dove Giammy conobbe Ivan Graziani, Toni Cocco e Alberto Radius, con i quali strinse un’affettuosa amicizia. Così, durante una serata, avvenne un miracolo artistico: Giammy canta “Questo folle sentimento” – un cavallo di battaglia della Formula 3, scritto da Battisti – Mogol – accompagnato da uno dei più grandi chitarristi italiani, Alberto Radius, che fece dei veri e propri numeri con il suo strumento, tanto che alla fine dell’esecuzione ci fu un sentito e lunghissimo applauso da parte di tutti astanti del ristorante. Un’altra bella esperienza accadde al Ristorante “L’Isola d’Oro”, dove una sera Giammy cantò insieme con un vero mostro sacro della musica italiana, Gianni Morandi, con il quale eseguì “Occhi di ragazza” ed una vecchia canzone di Adriano Celentano, “Non esiste l’amor”, lasciando a bocca aperta gli avventori e tutto il personale del ristorante. La sincera amicizia con Umberto Tozzi, portò Giammy a vivere un’emozione grandissima. A Roma, in occasione di un concerto tenuto al “Teatro Tendastrisce”, Tozzi concede a Giammy la possibilità di assistere alla sua performance, sul palco accanto a lui, regalandogli un’esperienza fortissima ed indelebile.
Un altro rapporto speciale, si instaurò con il grande Franco Califano, il quale apprezzava, oltre alle canzoni, la cucina di Giammy. Infatti, ogni volta che si incontravano, il Califfo gli intimava – con il suo sorriso beffardo- “A sardo me devi da cucinà” e lo “rapiva” letteralmente affinché gli preparasse gli spaghetti con la bottarga. Comunque, oltre agli incontri con i grandi artisti, Giammy cominciò a studiare presso le migliori scuole di musica romane, dove imparerà a suonare – grazie anche alla sua predisposizione ed al suo amore per la musica – vari strumenti tra cui violino, basso, tromba, pianoforte, batteria, chitarra, percussioni e saxofono tenore. Allo stato attuale il suo repertorio artistico conta 70 canzoni inedite in cui emerge un modo di scrivere crudo, originale e vero, nelle quali confluiscono drammi come la dolorosa perdita del fratello maggiore Paolo, avvenuta nel 2002. A fine 2004 scopre, in seguito a dei controlli medici, una disfunzione della valvola mitralica e si sottopone nel 2005 ad un complesso intervento a cuore aperto durato 9 ore e realizzato dal Dott. Francesco Musumeci il quale gli restituisce la voglia di vivere e di riprendere la sua tanto amata attività sportiva. La sua valente personalità artistica unita alla preparazione musicale gli consentono di allargare i suoi palcoscenici, andando ad esibirsi nei contesti più disparati. A Torvaianica in una discoteca, ha suonato il sax sulle basi del dj, facendo ballare gli astanti, piacevolmente colpiti dalle note del suo strumento, con il quale improvvisava dal vivo. Oppure in alcuni pub della capitale, dove utilizzando il sax e la chitarra canta le sue canzoni che, grazie alla sua forza interpretativa, riscuotono sempre un ottimo riscontro. Attualmente vive e si esibisce a Roma